(Tutte le foto dell’articolo sono di Alireza Mohtashami)
Borgo Santo Pietro e le poesie culinarie di Ariel Hagen
I luoghi che visitiamo sono molti e con tante sfaccettature ma mai nessuno eguaglia Borgo Santo Pietro e le poesie culinarie di Ariel Hagen.
Si può scrivere un libro intero della bellezza di Borgo Santo Pietro e, su quanto questo posto sia veramente incantevole, ne abbiamo parlato diverse volte.
Un lusso raffinato e confortevole dove l’attenzione ai dettagli si espande in tutto il Borgo e ogni cosa che propongono: dalle camere alla spa, dal ristorante ai corsi di cucina, dai prodotti Seed to Skin al vino, dall’orto al giardino impeccabile, dal fermentation lab alla scuola di cioccolato.
Dallo scorso anno i corsi di cucina, nei locali ai margini del bellissimo giardino, hanno avuto un grande incremento.
Se ne occupa una persona speciale, professionale e dolcissima, Raffaella Passigli che con la sua grande esperienza di cucina riesce a carpire l’attenzione del pubblico in maniera empatica e coinvolgente.
L’accoglienza
Il buon gusto raffinato di Jeanette e Claus è una nota molto importante anzi fondamentale per questo luogo magico che lo rende molto “intimo” e unico.
Non c’è quella “freddezza” che si trova in tanti alberghi anche se di lusso ma qui si vive il borgo in una sintonia incredibile tra lo staff e altri ospiti.
Una grande famiglia [ovvero gli ospiti del Borgo] che si incontra quando occorre come per esempio nella sala del ristorante per la colazione, il pranzo e la cena.
In questo modo rimane un luogo molto esclusivo per goderne in pace e tranquilità e divertirsi gastronomicamente a pranzo alla Trattoria sull’Albero, un luogo più semplice dove potrete trovare dalla carne alla pizza, dalle verdure al pesce.
La sera a cena è una tappa obbligata passare al ristorante Borgo Santo Pietro Saporium con Ariel Hagen per assaporare le creazioni delle sue magiche mani servite insieme all’ottimo pairing di vini dell’ head sommelier Arian Nuhi.
Ariel Hagen
La cucina Ariel è una cucina fatta con intelligenza e con poesia! Grazie al suo percorso di vita ed esperenziale di cui abbiamo parlato qui riesce a far incontrare la creatività con tante tecniche avanzate.
Un percorso gustativo con un approccio contemporaneo ma molto personale.
Una cucina che la trovi solo da lui e con la sua unicità racconta tante cose attraverso i sapori e gli ingredienti di altissima qualità.
Un percorso fluido, semplice ma geniale!
Noi abbiamo assaggiato: Borgo Santo Pietro e le poesie culinarie di Ariel Hagen
Ecco la mia sintetica analisi complessiva ed oggettiva sul ristorante contestualizzandone la tipologia:
All’inizio Il grissino stirato a mano ai 7 cereali e crackers con burro e semi di finocchietto per incominciare il nostro percorso.
Il benvenuto dello chef composto da una terrina di bieta con mirtillo rosso lattofermentato, bottone ripieno di broccolo con aria di lemon grass, crocchettina di kimchi con abete balsamico, tartelletta con dentice, marinato e affumicato con erbette dell’orto e per chiudere nel bicchierino il parfait di fegatini di pollo accompagnato con un pralinato alla nocciola e gel al vinsanto.
Antipasto
Insalatina primaverile, alla base l’uovo di Borgo tritato con un mix di verdure fermentate dell’orto e anche un mix di insalatine spontanee.
Apre il percorso degustativo l’insalata che racconta il territorio, la natura in un rapporto diretto con la fattoria.
Un piatto leggero e spensierato, la giusta commistione tra le erbe, l’insalata e la parte fermentata gioiscono con noi.
Le chiocciole, cucinate alla bourguignonne e con il lardo, accompagnate con nettare di ortica e un mix di erbe acide da condire con la salsa che si trova all’interno dei gusci.
Assaggiare questo piatto è come essere a nostra volta lumaca che vive, sente l’erba, l’umidità della campagna e ne gode.
Un’immersione nella natura e un’immedesimazione in esse!
Con la bevanda finale si vive l’emozione del profumo di terra appena piovuta e di sapori agresti orizzontali.
Primi piatti
Il risotto all’aglio ursino, con polvere di abete balsamico.
Una perfetta cottura per il risotto che esprime acidità e freschezza, un piatto quasi emozionante per la desinenza gustativa che lascia nel palato.
Complesso ma pulito di carattere, raffinato e diretto.
Tagliolino ai fiori di sambuco, condito con salsa goji, bellissima espressione della cucina di Ariel, un grande piatto che emoziona per il suo gusto, equilibrio, completezza.
Come leggere un romanzo dal lieto fine che racconta di una vita perfetta, di un amore completo, di un avvenire sorridente.
Una camminata nella natura in una valle di cherry blossom i cui petali cadono come neve.
Un piatto che non vorresti mai smettere di mangiare di cui si può godere solo al tempo della fioritura del sambuco.
Agnolotti di faraona con caviale Calvisius e doppia panna, una portata ben equilibrata nonostante l’importante apportato dal caviale in questa pasta che inneggia come uno Yin e Yang alla perfezione; un piatto un pò francese, un pò nordico, un pò italiano.
Secondi piatti
Carciofo Morello in diverse cotture e polentina del Casentino condita con brodo e clorofilla di alloro, un piatto molto ricco e nobilitato con un gusto davvero caleidoscopico che presenta il carciofo con tutte le sue sfaccettature compresa la tannicità e la pungenza.
Un piatto preciso e definito che ha la sua grande personalità.
La triglia, elegante, saporita raffinata con un giusto mix tra le verdure di stagione ed il pesce che di per se esprime gran sapore.
Piacevole e colorato appaga il palato e l’occhio.
L’agnello di Borgo, il carrè e la terrina con salsa verde toscana, carciofo Morello e ricotta al forno del caseificio di Borgo.
L’agnello in due preparazioni, il filetto e le interiora in un rapporto diretto con la natura, è come immedesimarsi nell’animale che stai gustando rispettandolo e ringraziandolo per il suo sacrificio che dal pascolo lo ha portato nel nostro piatto per farsi cibare.
Un percorso molto concreto e di alto livello tecnico e gustativo in cui lo chef si è ulteriormente evoluto.
Predessert
Lollipop mela verde e camomilla ricoperto di cioccolato biondo; freddissimo e rinfrescante nel gusto.
Dessert alla noce, bisquit senza glutine, tuile croccante di pasta di noce, cremoso di noce, pralinato di noce, gelato al lampone, gelato alla cera d’api, sifone di yogurt e miele di Borgo, cialde di ciocccolato al latte con spolverata di polline.
Una vera lode alle noci con un’espressione verticale in cui la polvere di polline lo esalta con grazia.
Crema alla Pastinaca, carota, barbabietola, sorbetto alle mandorle amare, dischi di barbabietola e fiori di carota.
Provocatorio nell’uso degli ingredienti ma azzeccato sia nella consistenza che nel sapore.
Petit four
Il fine cena delizioso e goloso.
La cucina di Ariel si avvicina tanto alla letteratura e alla poesia dove le onde gustative non sono mai particolarmente estreme, alte o basse ma molto fluide che garantiscono un’esperienza molto raffinata.
La sua cucina è in simbiosi con la natura, non solo per l’uso di ingredienti vegetali ma perché arriva alla sua essenza; non nasce per stupire come esigenza ma stupisce tanto per il suo sublime essere.
Almeno una volta bisognerebbe visitare Borgo Santo Pietro e conoscerlo in tutte le sue sfumature per capirne l’essenza.
Così tanta è la bellezza che le parole non bastano a descriverla.
Borgo Santo Pietro
Loc. Palazzetto, 110 – Chiusdino (SI)
T. +39 0577 75 1222 • info@borgosantopietro.com
© Tutte le foto dell’articolo, se non diversamente indicato, sono scattate da Alireza Mohtashami ed hanno copyright by marcobechi.it