Fine Dining o Osteria?
Fine Dining o Osteria?

Le preferenze tra il fine dining e l’osteria

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Le preferenze tra il fine dining e l’osteria

Nel 2024, il panorama culinario vede una crescente divergenza nelle preferenze tra il fine dining e l’osteria, due esperienze gastronomiche che rispondono a esigenze, possibilità e desideri distinti.

Io stesso in passato ho collaborato alla guida di Osterie d’Italia di Slow Food e dunque ne ho provate tante, invece ormai da una decina di anni mi sto rivolgendo più a provare e recensire locali fine dining la maggior parte stellati.

Analizzando dati attuali, emerge che la tendenza alle esperienze di livello è in aumento, anche se  l’osteria rimane sempre la scelta di maggioranza.

Questa distribuzione riflette cambiamenti nelle aspettative dei consumatori e nelle dinamiche sociali post-pandemia che comunque amano uscire e socializzare.

Il mangiar fuori non è più visto come qualche decennio fa come l’occasione per “abbuffarsi” ma di più per fare una “esperienza”.

Fine Dining: Le due facce della medaglia

Le Amuse Bouche
Le Amuse-Bouche di Arnolfo ** Michelin a Colle di Val d’Elsa (SI)

La prima faccia della medaglia

Il fine dining rappresenta, specialmente con le stelle Michelin, il culmine dell’eleganza culinaria, con chef che utilizzano tecniche avanzate e ingredienti di alta qualità per creare piatti unici e innovativi che contribuiscono affinchè venga creata un’esperienza.

I ristoranti di fine dining offrono o dovrebbero offrire un servizio eccezionale, impeccabile, con personale altamente qualificato che garantisca un’attenzione al dettaglio e una cura personalizzata per ogni cliente da vivere al di fuori della quotidianità.

Questi ristoranti sono spesso situati in location di prestigio e presentano arredi di design, creando un’atmosfera raffinata e unica che arricchisce l’esperienza culinaria trovandoci in luoghi di prestigio.

Sempre più si cerca di festeggiare un anniversario, un compleanno o un evento particolare legandolo ad un’esperienza gastronomica di livello per dare maggior risonanza alla cosa affinchè il ricordo rimanga indelebile.

La tavola del Relais Le Jardin
La tavola del Relais Le Jardin a Firenze

L’altra faccia della medaglia

Il fine dining è associato a prezzi elevati, rendendolo accessibile solo a una clientela con alto potere d’acquisto perché ha ormai un costo elevato, infatti generalmente si trovano locali fine dining o con una stella Michelin che obbligano il menù degustazione a prezzi che difficilmente sono inferiori alle 150 € più naturalmente le bevande in cui specialmente i vini hanno un prezzo rilevante.

L’ambiente formale e l’etichetta richiesta possono risultare intimidatori per alcuni clienti, riducendo la possibilità di rilassarsi completamente, infatti in alcuni locali di livello è anche obbligatorio uno specifico dress code su cui conviene documentarsi.

Osteria: Le due facce della medaglia

Risotto alla zucca gialla e Blu del Mugello dell'Osteria Pratellino - Cucina Fiorentina
Risotto alla zucca gialla e Blu del Mugello dell’Osteria del Pratellino a Firenze

La prima faccia della medaglia

Le osterie sono generalmente note, quelle autentiche, per la loro cucina tradizionale e casalinga, spesso basata su ricette tramandate da generazioni, offrendo un’esperienza culinaria originale e radicata nella cultura locale.

Un ambiente accogliente e informale caratterizza le osterie, ideale per chi cerca un’esperienza culinaria rilassata, conviviale e dove poter gustare il cibo in abbondanza in compagnia di gruppi amici e parenti.

Rispetto al fine dining, le osterie sono generalmente più economiche, rendendole accessibili ad una clientela più ampia e diversificata che non ama troppo l’etichetta.

Una tavola da osteria
Una tavola da osteria

L’altra faccia della medaglia

Le osterie tendono a offrire un menu meno variegato rispetto ai ristoranti fine dining, spesso focalizzandosi su piatti regionali specifici che difficilmente cambiano dal menu così si può trovare il peposo e la trippa anche in piena estate.

Sebbene accogliente, il servizio in osteria può essere meno professionale e curato rispetto a quello dei ristoranti di alto livello.

Per chi cerca un’esperienza lussuosa e sofisticata, l’atmosfera informale dell’osteria potrebbe non soddisfare le aspettative, ma questi possono benissimo fare a meno di andarci senza capire cosa possono aspettarsi.

Sempre più spesso ci sono attività che si celano dietro il nome “osteria” per attrarre i visitatori non locali ma offrono un cibo di qualità scadente e preparato con ingredienti non all’altezza, occorre saper scegliere bene magari servendosi di una guida mirata come la citata guida Osterie d’Italia di Slow Fodd che dà una sicura garanzia.

Le Preferenze dei Consumatori nel 2024

La prevalenza dell’osteria sul fine dining riflette alcune tendenze e cambiamenti significativi nel comportamento dei consumatori:

Dopo anni di restrizioni pandemiche, molte persone cercano esperienze culinarie che offrano una forte componente sociale e comunitaria.

Le osterie, con la loro atmosfera informale e conviviale, soddisfano questo desiderio di connessione e socialità e soddisfano la voglia di uscire più spesso grazie al prezzo più competitivo.

La sostenibilità e l’autenticità sono diventate priorità per molti consumatori.

Le osterie, spesso legate al territorio e ai prodotti locali, rispondono a questa esigenza, mentre anche i ristoranti di fine dining stanno adattando le loro pratiche per includere opzioni più sostenibili e responsabili per esempio con l’uso di interiora o quinto quarto tra gli ingredienti e verdure provenenti dal foraging usando erbe spontanee e cibo selvatico.

In sostanza

Nel 2024, le preferenze culinarie sono chiaramente divise, con una leggera prevalenza per le osterie rispetto al fine dining.

Mentre il fine dining continua a rappresentare l’apice del lusso e della ricercatezza gastronomica, le osterie offrono un’esperienza più accessibile e autentica (purchè sia veramente autentica) che risponde alle esigenze di un pubblico più ampio.

La scelta tra queste due esperienze dipende da una combinazione di fattori personali e contestuali, riflettendo un panorama gastronomico ricco e diversificato che continua a evolversi per soddisfare i gusti e le aspettative dei consumatori moderni.

Nessuno delle due tipologie è migliore o peggiore dell’altra, entrambe fanno parte di un sistema e sono entrambe necessarie, anzi sarebbe giusto che fossero più complementari non in competizione ma in utile sinergia lavorando per un futuro migliore ma mantenendo salde le tradizioni quelle buone.

La scelta di pranzare da una parte o dall’altra dipende esclusivamente dal momento, dalla situazione emotiva e, molto importante, con chi condividete l’esperienza, è bene sempre alternare le due scelte per esperienze gastronomiche complete.


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